5 Ottobre 2024

Medici piacentini all’estero. Nasce un nuovo “ponte” con l’Italia

Nasce a Piacenza una delle prime piattaforme di scambio professionale tra medici all’estero e colleghi piacentini, rivolta a tutti, ma soprattutto ai più giovani e agli specializzandi. L’idea è nata quasi per caso, da un incontro nei giorni scorsi tra il presidente dell’Ordine dei medici di Piacenza, Augusto Pagani, e il medico ricercatore Paolo Cravedi, che, da tre anni e mezzo a New York, non ha mai dimenticato le radici piacentine.

cravedi

Da dove nasce l’iniziativa? «Il dottor Cravedi si è presentato nella sede dell’Ordine per richiedere un certificato – spiega il presidente Pagani -. Nei pochi minuti necessari per formalizzare il documento, mi ha sottolineato quanto siano ancora forti i suoi legami con l’Italia e Piacenza: ascoltandolo, ho pensato a quanto potesse essere utile creare una “rete” fra i medici piacentini che lavorano in Italia e i colleghi all’estero. Questo nuovo ponte potrebbe interessare soprattutto i colleghi più giovani, ma non solo. Così ho proposto al dottor Cravedi di fare da “apripista” del progetto».

Cravedi, già pronto per ripartire per New York, non se lo è fatto ripetere due volte. Il dottore lavora con ottimi risultati nel settore della ricerca al Mount Sinai Hospital, che, fondato nel 1852, è uno dei più grandi e antichi ospedali negli Stati Uniti. Il suo ruolo è quello di ricercatore ma ora anche di ponte tra la sua terra d’origine, Piacenza, e la Grande Mela. Tanto che, mercoledì, ha già incontrato una giovane dottoressa, la piacentina Ilaria Gandolfini, all’Università degli Studi di Parma, per stabilire un primo contatto professionale e far passare così il progetto dalle parole ai fatti: la Gandolfini sarà infatti a New York a partire dal mese di settembre, quando inizierà la sua collaborazione con il dottor Cravedi.

«È importante fare rete, creare legami – spiega il medico -. Ho lavorato anche a Washington e, prima, all’istituto di ricerca “Mario Negri” di Bergamo, dove già facevo ricerca sulle malattie renali e il trapianto. Dal punto di vista sanitario, il nostro sistema, quello italiano, non ha molto da invidiare a New York. Anzi, con le ultime riforme, il sistema americano sta cercando di avvicinarsi a uno standard di tipo europeo».

Quella del dottore non è stata una fuga dall’Italia. «Non mi sento infuga dal mio Paese, anzi, mantengo ancora preziosi contatti e collaborazioni – precisa -. In America ci sono più opportunità e c’è maggiore flessibilità, è vero, ma c’è minore tutela. Un’opportunità viene data a tutti, poi bisogna essere bravi a giocare la partita fino in fondo. È importante collaborare con gli specializzandi più giovani, con ragazzi che abbiano voglia di rimboccarsi le maniche e partire. In una fase formativa è fondamentale esporsi a realtà diverse, anche solo per imparare la lingua e sviluppare nuovi approcci alla materia. Per farlo, bisogna essere sicuri che il luogo di approdo sia migliore di quello che si lascia, anche solo per periodo limitato».

Per ulteriori informazioni, è possibile contattare il dottor Cravedi, primo ad aver aderito all’iniziativa, all’indirizzo mail p.cravedi@gmail.com. Oppure, è possibile rivolgersi direttamente all’Ordine o contattarlo all’indirizzo di posta elettronica info@ordinemedici.piacenza.it. Nascerà a breve anche una sezione web, sul sito dell’Ordine dei medici di Piacenza, dove sarà possibile raccontare e presentare la propria esperienza. 

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