Nella seduta del 3 giugno u.s. il Consiglio direttivo, letta e discussa la comunicazione dell’Ordine dei medici chirurghi e degli odontoiatri di Brescia del 29 maggio 2014, ha deciso all’unanimità di condividere e sostenere la richiesta alle preposte istituzioni di avere una risposta ineludibile ai gravi problemi, ripetutamente segnalati e tutt’ora irrisolti, che mettono a rischio i pazienti ed i loro familiari e la libertà e l’indipendenza della professione medica.
L’esercizio della professione si deve attenere esclusivamente alle conoscenze scientifiche ed ai principi etici, e la scelta sofferta, ma determinata e responsabile, di tutti i medici del più grande ospedale di Brescia di non ottemperare alla imposizione di un giudice del Tribunale di Pesaro è un esempio alto e civile di obiezione in scienza e coscienza.
Il Consiglio condivide la decisione dei colleghi medici che si sono rifiutati di attuare procedure la cui fondatezza scientifica, sicurezza e appropriatezza terapeutica non sono note; né sono, a tutt’oggi, validati i presupposti per l’avvio di una sperimentazione. Anche perché i Colleghi lo fanno innanzitutto per ribadire il diritto a cure che rispettino le speranze dei malati e la dignità delle loro sofferenze.
Il Consiglio ritiene infine pericoloso che una parte della Magistratura decida di scienza e salute, senza tenere conto delle evidenze scientifiche che debbono portare alla scelta della miglior cura possibile, e mai di una cura priva dei necessari requisiti di efficacia e sicurezza.
Il Consiglio direttivo dell’OMCeO Piacenza
Comunicato stampa FNOMCeO del 07.06.2014