5 Ottobre 2024

Giovani medici costretti alle dimissioni per accedere al corso di medicina generale: “Trovare una soluzione”

Il Presidente dell’ Ordine dei Medici di Bologna, Giancarlo Pizza, ha scritto al Ministero della Salute, all’Assessore alla Sanità della Regione Emilia-Romagna e a FNOMCeO, per denunciare la situazione che si è venuta a creare a seguito della determinazione – pur non formalmente ufficializzata – “di non ammettere al corso di formazione specifica in medicina generale colleghi già titolari di incarichi convenzionali e libero professionali, anche a tempo indeterminato, a meno che gli stessi non rinuncino ai rapporti lavorativi e rassegnino concretamente le dimissioni prima dell’inizio dell’attivita corsuale”.

Una presa di posizione, su una questione che riguarda un considerevole numero di giovani medici, che trova la condivisione anche dell’OMCeO Piacenza, con il Presidente Augusto Pagani. “Il colmo dell’assurdita, della illogicità e contraddittorietà della situazione descritta, prodotta e concausata anche attraverso un normativo esso stesso disarticolato, illogico e contraddittorio – evidenzia Pizza – è che il medico, una volta frequentante il corso potrebbe assumere incarichi convenzionali di varia tipologia, e svolgere attività libero professionale che gli si impone di rinunciare per iscriversi al corso”.

Il Presidente dell’Ordine di Bologna richiama anche l’attenzione sulla “tipologia partecipativa corsuale che si è di fatto prodotta, contemplante il corsista con borsa, il corsista senza borsa ma con possibilità di esercitare la professione ed assumere incarichi convenzianali no-limits e il corsista con borsa e possibilità di assumere incarichi convenzionali nel segno delle esigenze di servizio del SSN e della contingente situazione emergenziale, il tutto a detrimento del principio di pariteticità di diritti e di trattannento, a non voler usare il più appropriato e costituzionale richiamo al principio di eguaglianza ed al diritto ad un trattamento economico che garantisca il soddisfacimento economico dei bisogni basilari propri e del proprio nucleo familiare”.

“Ci si augura – conclude Pizza – che la situazione possa essere risolta con iniziative provvedimentali regionaili supportate da una visione interpretativa evolutiva e costituzionalmente orientata del frammentato normativo esistente”.

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