17 Settembre 2024

Cure palliative domiciliari, in sette mesi assistite 71 persone

Sono 71 le persone assistite nei primi sette mesi dalla nuova équipe di Cure palliative domiciliari, attivata lo scorso luglio dall’Ausl di Piacenza grazie al sostegno della Fondazione di Piacenza e Vigevano e in stretta collaborazione con l’Ordine provinciale dei Medici di Piacenza. cure palliative

Un servizio a domicilio che mancava sul nostro territorio: “I pazienti affetti da malattie croniche in fase avanzata, oncologiche e non – sottolinea la dottoressa Raffaella Bertè, responsabile Unità operativa Cure palliative e Rete Cure palliative dell’Ausl di Piacenza – non necessitano di interventi diagnostici ad alta tecnologia, ma richiedono un’assistenza (medica, infermieristica, psicologica e sociale) o interventi riabilitativi volti al mantenimento di una qualità di vita accettabile. Si tratta di persone fragili, soprattutto anziani, con malattie progressive, irreversibili, a prognosi infausta e con bisogni complessi”.

A tracciare un primo bilancio dell’attività sono stati nel corso di una conferenza stampa in Fondazione, insieme alla stessa dottoressa Bertè, Massimo Toscani, presidente Fondazione Piacenza e Vigevano, Luca Baldino, direttore generale Ausl Piacenza, Augusto Pagani, presidente Ordine dei Medici Piacenza, il consigliere della Fondazione Renato Zurla e i componenti della nuova équipe di Cure palliative domiciliari, che comprende un medico palliativista, un infermiere e uno psicologo.

I RISULTATI DEI PRIMI SETTE MESI DI ATTIVITÀ – In sette mesi sono stati presi in carico 32 pazienti dimessi dalla Casa di Iris di Piacenza e dall’hospice di Borgonovo e 39 persone per le quali è stata richiesta una consulenza di cure palliative. Le visite effettuate a domicilio sono state circa 120. La permanenza a casa è stata garantita per quanto possibile: la maggior parte delle persone è poi stata ricoverata nuovamente in hospice, mentre per alcuni si è riusciti ad assicurare un fine vita tra le mura della propria abitazione.

“Settanta persone in sette mesi possono forse sembrare, nella logica dei numeri, poche. Ma occorre pensare – è stato evidenziato – ai bisogni e alle condizioni di questa fascia debole, cui il progetto fornisce le risposte corrette. La casa è il contenitore naturale della vita di una persona, offre maggiori comodità, la vicinanza dei familiari, consente di mantenere i propri ritmi, le proprie abitudini, il contatto con le proprie cose e con le persone ritenute importanti”.

LA SINERGIA CON I MEDICI DI FAMIGLIA – Strategico, in questo percorso, il ruolo dei medici di famiglia, unici professionisti che hanno come mandato quello di curare a domicilio in modo continuativo i malati con patologie cronico degenerative e in grado quindi di identificare e raccogliere i bisogni di cure palliative nel momento in cui si manifestano.

Per questo l’equipe di Cure palliative ha già attivato due percorsi formativi.

 

Per 70 malati la cura a domicilio è più amorevole – Da Libertà del 23 febbraio 2017

Una équipe per le Cure palliative a domicilio. Parte il progetto

A Piacenza un’équipe specializzata nelle cure palliative domiciliari. Convenzione tra Ausl, Fondazione e Ordine dei Medici

 

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