17 Settembre 2024

Il Servizio 118 è nel caos: la denuncia dell’OMCeO dell’Emilia Romagna

Da M.D Digital del 29 novembre 2016, a firma di Simone Matrisciano

È giusto che un infermiere, preparato a dovere e in assenza di un medico, abbia un ruolo importante nella presa in carico delle emergenze; ma questo è accettabile solo se sono stati fatti tutti gli sforzi necessari per saturare la domanda di medici sul territorio e dei mezzi adeguati alla piena soddisfazione dei pazienti. Quest’ultimo passaggio, secondo fonti autorevoli, non è ancora stato compiuto.

La nostra fonte, il dott. Augusto Pagani, Presidente della Federazione Regionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri (FRER – OMCeO) dell’Emilia Romagna, è convinto che la realtà sia ormai davanti agli occhi di tutti: “siamo sottodimensionati per poter gestire con efficacia l’emergenza sul territorio e, cosa più grave, crediamo che questo vuoto costante di medici, che va anche contro le norme vigenti, sia preso come spunto per autorizzare invece gli infermieri a eseguire prestazioni che competono ai colleghi”.

Facciamo un po’ d’ordine. Siamo in Emilia Romagna (“ma potremmo essere in qualunque altra regione italiana – sottolinea Pagani – perché si tratta di un problema nazionale e non di una nostra specificità”) e il tema caldo è quello dei protocolli infermierstici.

Si tratta di un argomento nato mesi fa dalla guerra (ancora in atto a quanto pare) fra Ordine dei Medici e professionisti del 118 di Bologna, allorquando il direttorio dell’Ordine sospende i medici del 118 per aver attivato protocolli infermieristici avanzati che delegano atti dei medici agli infermieri. Dal dibattito che ne scaturisce, e tra le altre iniziative, la comunità infermieristica fa sentire la sua voce grazie anche all’hashtag #NoiSiamoPronti.

A sanare la questione, o almeno a tentare di sanarla, ci prova la Regione Emilia Romagna che emana, con una delibera, l’introduzione su tutto il territorio regionale dei protocolli infermierstici avanzati.

“La questione è che gli algoritmi infermieristici non permettono al medico di essere informato a dovere sulle condizioni del paziente: non abbiamo più esperienza diretta del paziente e dei suoi problemi. Come possiamo quindi trovare le cure adeguate e fornire una servizio di emergenza in linea con le necessità?”.

Il testo degli algoritmi infermieristici ha creato più di qualche grattacapo alla comunità medica: “i medici sono posti nella oggettiva impossibilità di rispettare Leggi, disposizioni di servizio e norme deontologiche, tutti elementi di un sistema ormai non coerente con se stesso – critica Pagani –; per non parlare della situazione difficile in cui si trovano anche le Commissioni mediche quando devono valutare, ed eventualmente sanzionare, colleghi che violano norme deontologiche per obbedire ad altre indicazioni ed obblighi correlati alla loro attività professionale”.

Insomma, è il caos. Stando alle parole di Pagani, nelle centrali operative dell’Emilia Romagna non c’è una presenza costante h24 di un medico, e questo comporta grossa difficoltà, in primis per l’operatore che riceve una chiamata, il quale deve decidere se inviare una macchina con o senza medico, in funzione solo della sua personale valutazione del caso.

“Capita molte volte – continua Pagani – che se la macchina inviata è senza medico ma solo con infermiere a bordo, questo si trovi a fronteggiare una situazione di emergenza che richiede un medico, chiama la centrale e chiede di inviare un collega che, a sua volta, può essere già impegnato in un altro soccorso. La domanda è semplice: è questo il modo di organizzare e gestire le emergenze?”

“Ci aspettavamo dall’assessorato un maggior interesse: non vogliamo certo avviare polemiche con le Istituzioni e le Aziende sanitarie, ma non possiamo rimanere inerti”. È per questo che la Federazione Regionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri ha deciso di valutare la situazione organizzativa del Servizio di Emergenza Urgenza direttamente con i responsabili sanitari delle Aziende: “li ascolteremo nei prossimi giorni”.

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