Come da indicazione del Ministero della Salute, la Regione Emilia Romagna richiede di segnalare tempestivamente casi di epatite acuta con transaminasi (AST o ALT) superiori a 500 UI/L e con esclusione di diagnosi di epatite da A ad E, in bambini di età pari o inferiore a 16 anni (come registrato in alcuni Stati europei).
Il quadro clinico dei bambini – viene spiegato – è quello di un’epatite acuta con incremento dei livelli degli enzimi epatici, in alcuni casi è presente ittero, in altri vomito e dolore addominale nelle settimane precedenti. I test di laboratorio hanno escluso in tutti i casi l’epatite di tipo A, B, C, D ed E e hanno confermato la presenza di SARS-CoV-2 e/o adenovirus in alcuni dei bambini. Secondo l’UKHSA, una delle potenziali cause oggetto di indagine è un adenovirus. Si indaga attivamente anche su altre possibili cause, tra cui coronavirus e altre cause infettive o ambientali. Nessun fattore di rischio epidemiologico evidente è stato identificato tra i casi. Non è nota alcuna associazione con i viaggi.
L’Agenzia per la sicurezza sanitaria del Regno Unito (UKHSA) ha pubblicato linee guida sui test per i medici che possono essere trovate al seguente link. L’ECDC lavora in collaborazione con l’UKHSA, l’OMS, l’Associazione europea per lo studio del fegato (EASL) e la Società europea di infettivologia pediatrica (ESPID) per supportare le indagini in corso. Una dichiarazione è stata pubblicata sul sito web dell’ECDC.
L’Ausl di Piacenza informa che la modalità di segnalazione di sospetta malattia infettiva è quella solitamente utilizzata: invio tempestivo della scheda in allegato via fax al n. 0523.317828 oppure a malinfpc@ausl.pc.it segnando la voce “Altre epatiti virali acute“.