6 Ottobre 2024

“Comunicazione, comprensione e collaborazione per arginare il coronavirus: priorità contenere il contagio”

Nessun allarmismo, ma la consapevolezza di essere all’inizio di un periodo complicato che comporterà per tutti sacrifici e rinunce e sarà possibile superare facendo rete, adottando i giusti provvedimenti e comportamenti e gestendo bene le risorse disponibili.

E’ il messaggio – sintetizzato da tre parole chiave: comunicazione, comprensione e collaborazione – lanciato dal Presidente dell’OMCeO Piacenza Augusto Pagani che nel corso di una conferenza stampa ha voluto fare il punto sulla situazione sanitaria relativamente alla diffusione, anche nella nostra provincia, del coronavirus.

“Fino a questo momento – ha introdotto il tema Pagani, affiancato dal Presidente della Commissione Albo Odontoiatri Marco Zuffi – non siamo intervenuti, lasciando alle autorità la responsabilità di annunciare i provvedimenti e diffondere i bollettini sanitari: dopo una settimana riteniamo sia giusto far capire che ci stiamo impegnando, seguendo l’evoluzione della situazione, spiegando quanto stiamo facendo e suggeriamo di fare nel tentativo di contenere il contagio, che in questo momento deve essere la priorità di tutti.

“No a isterie, panico e divisioni – l’appello lanciato dal Presidente -, ma mostrare responsabilità, prudenza, senso di comunanza e una giusta partecipazione a problemi che sono di tutti. Siamo all’inizio di un periodo difficile, che non si esaurirà a breve. Nessuno di noi è in grado di dire quali saranno i numeri nei prossimi giorni e lo scenario che ci troveremo di fronte: sono però assolutamente sicuro che abbiamo la capacità di affrontare ogni situazione, ma dobbiamo essere informati per prendere tutti insieme, ciascuno per la propria parte, le decisioni giuste, a livello individuale e di comunità”.

Pagani ha ribadito la necessità di seguire i consigli già diffusi dalle autorità, che sono “condivisibili, opportuni, verificati nella loro utilità e, spesso, nella loro semplicità”: “Ogni cittadino dovrebbe imparare ad utilizzare le mascherine nei casi in cui è necessario e non a sproposito, mentre gli operatori sanitari è bene siano dotati degli strumenti di protezione nei casi di reale rischio, ovviamente diverso a seconda dell’attività professionale che ciascuno svolge, e adottino tutte le misure per contenere la diffusione del contagio: vuol dire, ad esempio, rinviare, come già stato fatto opportunamente da tutti, le attività procrastinabili, cercare di evitare nelle sale d’attesa l’affollamento e l’arrivo di persone con sintomatologia respiratoria. Tutte queste cose, facili e semplici da attuare, costituiscono già una diga alla rapida propagazione del virus”.

“Un virus – chiarisce il Presidente – non particolarmente temibile in linea generale per la sua gravità, se non per una limitata fascia della popolazione, ma che, essendo nuovo, è molto contagioso perché nessuno di noi ha gli anticorpi che lo possono difendere; una diffusione molto rapida del contagio potrebbe mettere in crisi noi sanitari e superare la capacità di risposta efficace e tempestiva del sistema sanitario nazionale, che – è bene ricordarlo – è uno dei migliori al mondo, attrezzato, pronto e forte, ma che deve essere utilizzato con responsabilità”.

Dai dati attualmente in possesso l’incubazione sembra possa variare da 2 a 14 giorni, più spesso 7 giorni; i sintomi includono scolo nasale, mal di testa, gola infiammata, malessere, febbre, tosse, difficoltà respiratorie. La malattia colpisce persone di ogni età, ma è rara nei bambini; nella maggioranza dei casi il decorso è lieve-moderato, ma nel 15-20% dei casi può essere aggressivo e portare all’ospedalizzazione, anche per periodi lunghi. Nel 5% dei casi è necessario un ricovero in terapia intensiva e nel 2% dei casi la malattia può portare al decesso, più spesso nelle persone anziane e con patologie croniche preesistenti.

Non esistono farmaci specifici per curare la malattia, né vaccini per proteggere le persone. La vera difesa oggi è rappresentata dalle misure di profilassi individuale ed ambientale consigliate dal Ministero della Salute: lavarsi spesso le mani, evitare il contatto ravvicinato con persone che hanno sintomi respiratori, non toccarsi occhi, naso e bocca con le mani, coprirsi bocca e naso se si starnutisce o tossisce, pulire le superfici con disinfettanti a base di cloro o alcool, usare la mascherina se si hanno sintomi respiratori o si assistono persone malate.

“Posso testimoniare – ha proseguito Pagani – il grande impegno del Governo nazionale, della Giunta Regionale e delle autorità cittadine a contenere la diffusione del contagio e limitarne le conseguenze negative, di carattere sanitario e non solo. Devo ringraziare per il loro grande impegno i medici e gli altri professionisti sanitari, che in questa prima fase hanno dimostrato la loro professionalità e generosità sopportando un importante carico di lavoro e facendo fronte alle difficolta di vario genere, determinate dall’emergenza sanitaria. E, dall’altra parte, elaborare percorsi terapeutici, attrezzare servizi dedicati, modificare le normali attività territoriali ed ospedaliere dall’oggi al domani: non era impresa facile e non poteva essere perfetta. Quel che è importante, e rassicurante, è che l’apparato va migliorando la sua funzionalità ed efficienza, giorno dopo giorno.

“I medici, come gli altri professionisti della sanità – ha concluso Pagani -, ci sono e ci saranno, ma anche i cittadini devono comprendere e accettare i disagi inevitabili che verranno chiesti loro e decisi con tutte le opportune valutazioni da parte delle autorità, alle quali ci dobbiamo affidare seguendone le indicazioni. L’impressione è che i cittadini abbiano capito e ridotto spontaneamente il ricorso al servizio sanitario, territoriale e ospedaliero, ai casi più opportuni: i consigli che sono stati dati mi sembra siano stati compresi e accettati”.

ODONTOIATRI – A fare il punto sulla situazione che riguarda gli odontoiatri è stato il dottor Marco Zuffi: “Se le autorità – ha ricordato – nei primi giorni di emergenza hanno dato chiare risposte per quanto riguarda le “zone rosse”, con l’indicazione di chiudere gli studi dentistici, nelle aree immediatamente vicine si è invece lasciato tutto alle decisioni dei singoli professionisti: come Ordine ci siamo subito resi conto di dover dare risposte e formulare alcuni consigli da seguire in questa situazione, anche perché la peculiarità della nostra professione è quella di avere uno stretto rapporto tra paziente ed operatore, con una eventuale possibilità di contagio che può essere elevata. Subito si è avviato un confronto tra i membri del consiglio dell’Ordine e della Commissione Albo Odontoiatri e già nella giornata di domenica 23 febbraio abbiamo pubblicato sul sito un vademecum con alcuni consigli da seguire”.

“Tengo a sottolineare come le misure di prevenzione e protezione dalle infezioni da parte di qualsiasi agente patogeno praticate dagli odontoiatri italiani siano sempre state, e rimangono ad oggi, assolutamente adeguate allo scopo; si tratta semplicemente di modificare, ed eventualmente rafforzare, misure già presenti. Abbiamo quindi voluto individuare metodiche comportamentali e tecniche da adottare in questa fase di emergenza, anche in considerazione del fatto che l’eventuale sospensione dell’attività odontoiatrica, sicuramente auspicabile nelle zone rosse e che può essere presa come soluzione di emergenza anche nella nostra provincia nell’immediato, certamente non può essere la soluzione auspicabile nel medio e nel lungo periodo”.

Alcune misure considerate si sovrappongono a quelle per gli studi medici, dalla raccolta dei dati dei pazienti, all’utilizzo delle mascherine anche per il personale di segreteria, alla riduzione dell’affollamento con l’obiettivo di annullare la sala d’attesa per ridurre al minimo il rischio di contagio al di fuori dell’area operativa, alla possibilità di procrastinare prestazioni non urgenti o che presentino un alto rischio di infezione.

“I cittadini – il messaggio di Zuffi – devono essere consapevoli che la situazione viene opportunamente monitorata e che le procedure cliniche all’interno degli studi dentistici rimangono, anche in questa situazione di emergenza, adeguate a garantire una prestazione sanitaria sicura”.

Sul nostro sito, costantemente aggiornato, pubblicheremo tutte le informazioni utili relativi all’emergenza coronavirus, con aggiornamenti quotidiani sulla situazione provenienti dalle fonti istituzionali

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