Il primario che, nel suo compito di organizzazione, direzione, coordinamento e controllo, affida il paziente, poi deceduto, alle cure di medici che dipendono da lui, anche senza mai visitarlo o essere coinvolto nella gestione del caso clinico, non è responsabile del decesso e va assolto per non aver commesso il fatto, per il quale invece sono colpevoli una serie di altri medici dell’ospedale in cui il primario lavora.
A deciderlo è la sentenza 18334/2018 della IV Sezione penale della Corte di Cassazione, secondo cui deve escludersi che il primario abbia effettivamente in carico la cura di tutti i malati ricoverati nel proprio reparto: l’organizzazione del lavoro attraverso l’assegnazione dei pazienti (anche) ad altri medici assolve a una funzione di razionalizzazione dell’erogazione del servizio sanitario attraverso cui sono suddivisi con precisione ruoli e competenze all’interno del reparto.